Centro Mater Divinae Gratiae
  • Home
  • La casa
  • News
  • Archivio Eventi
  • Contatti
Home / Liturgia / Domenica 12 marzo 2023

Domenica 12 marzo 2023

11 Marzo 2023
Liturgia
0

 

III Domenica di Quaresima

 

Es 17,3-7 Sal 94 Rm 5,1-2.5-8 Gv 4,5-42

 

 

Spunti di riflessione

 

Gesù e una donna straniera, occhi negli occhi. Non una cattedra, non un pulpito, ma il muretto di un pozzo, per uno sguardo ad altezza di cuore.
Con le donne Gesù va diritto all’essenziale: «Vai a chiamare colui che ami». Conosce il loro linguaggio, quello dei sentimenti, della generosità, del desiderio, della ricerca di ragioni forti per vivere.
Hai avuto cinque mariti. Gesù non istruisce processi, non giudica e non assolve, va al centro. Non cerca nella donna indizi di colpa, cerca indizi di bene; e li mette in luce: hai detto bene, questo è vero.
Chissà, forse quella donna ha molto sofferto, forse abbandonata, umiliata cinque volte con l’atto del ripudio. Forse ha il cuore ferito. Forse indurito, forse malato. Ma lo sguardo di Gesù si posa non sugli errori della donna, ma sulla sete d’amare e di essere amata.
Non le chiede di mettersi in regola prima di affidarle l’acqua viva; non pretende di decidere per lei, al posto suo, il suo futuro. È il Messia di suprema delicatezza, di suprema umanità, il volto bellissimo di Dio.
Lui è maestro di nascite, spinge a ripartire! Non rimprovera, offre: se tu sapessi il dono di Dio. Fa intravedere e gustare un di più di bellezza, un di più di bontà, di vita, di primavera, di tenerezza: Ti darò un’acqua che diventa sorgente!
Gesù: lo ascolti e nascono fontane. In te. Per gli altri.
Come un’acqua che eccede la sete, che supera il tuo bisogno, che scorre verso altri. E se la nostra anfora, incrinata o spezzata, non sarà più in grado di contenere l’acqua, quei cocci che a noi paiono inutili, invece che buttarli via, Dio li dispone in modo diverso, crea un canale, attraverso il quale l’acqua sia libera di scorrere verso altre bocche, altre seti. «Dio può riprendere le minime cose di questo mondo senza romperle, meglio ancora, può riprendere ciò che è rotto e farne un canale» (Fabrice Hadjaji), attraverso cui l’acqua arrivi e scorra, il vino scenda e raggiunga i commensali, seduti alla tavola della mia vita.
Ed è così che attorno alla samaritana nasce la prima comunità di discepoli stranieri. «Venite, c’è al pozzo uno che ti dice tutto quello che c’è nel cuore, che fa nascere sorgenti». Che conosce il tutto dell’uomo e mette in ognuno una sorgente di bene, fontane di futuro. Senza rimorsi e rimpianti. Dove bagnarsi di luce.
In questi nostri giorni “senza” (senza celebrazioni, senza liturgie, senza incontri) sentiamo attuale la domanda della Samaritana: Dove andremo per adorare Dio? Sul monte o nel tempio? La risposta è diritta come un raggio di luce: non su un monte, non in un tempio, ma dentro. In spirito e verità.
Sono io il Monte, io il Tempio, dove vive Dio (M. Marcolini).

 

Commento a cura di p. Ermes Ronchi

 

 

Share this:
  • Facebook
  • Twitter
  • Pinterest
News Precedente
Cerca
Parole Chiave
Angelo Reginato Arnoldo Mosca Mondadori Attinger Cocchetti don Luigi Verdi don Mario Neva don Rossano Sala esercizi Lidia Maggi missioni p. Gruber Romena sr Marisa Mariotti
Il Logo

MDG a sfondo è la sigla del Centro di Spiritualità dedicato a Maria, Madre di Gesù Divina Grazia. La sigla è evidenziata dal blu, colore della verità.  All’interno delle lettere DG è inserito un cerchio il cui nucleo è blu e l’esterno rosso arancio, colore irradiante vita. È simbolo della persona formata da tre dimensioni: spirito, anima, corpo. In essa abita lo Spirito Santo: Amore di Dio. La vita spirituale ha dunque la sua origine in Lui che agisce dal di dentro della persona e si manifesta all’esterno, nel vissuto.

Copyright © 2019 Mater Divinae Gratiae. Privacy Policy | Cookie Policy
Resta aggiornato sulle nostre iniziative